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Ascolta la nuova puntata sulle frequenze di Ecoradio! Ospiti: Runa Raido

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NIZNI – 9-11-2009

Lunedi 9 novembre ospiti della puntata de “Lo stato interessante” su EcoRadio i Nizni, indie rock band romana. www.myspace.com/nizni.

nzniRECENSIONE MARTELIVE 2009 Nizni & the Roadhouse (www.myspace.com/nizni) ci tengono a mettere subito le mani avanti: d’accordo che la geometria può essere questione d’opinioni, ma loro provengono idealmente dal delta del Mississippi, non dal triangolo delle Bermude. Calpestando l’ orlo dei jeans troppo lunghi capita allora di disseminare le proprie tracce e strofe lungo la pista lasciata da una donna (“Woman”) mentre una fisarmonica ci accompagna lungo il percorso tracciato dall’ ostinazione senza lasciarsi fermare neanche da un abbozzo di assolo di chitarra piantato lì a rendere accidentata la marcia verso l’abbraccio: “This is my heart, those are my arms, whisper your dreams an they’ll be mine”.

La placida indolenza diventa quieta mistica della sopportazione in “Begin to smile”, un’ altra ballata in cui la voce sussurra lo stoicismo del lonesome cowboy, il cui passo pesante si ferma a riposare solo dopo che un violino triste ha cantato il suo vagare nelle pianure. “What I said” ha un ritmo più cadenzato, sembra un blues da lavoro pesante, quando il corpo dice una cosa e la mente un’ altra. Interessante il pattern per chitarra e batteria nel mezzo del brano, ma comunque la cadenza è giusta: se uno ha detto qualcosa seriamente in quelle condizioni, è bene ascoltarlo, prima di dire: “meglio che si prenda una vacanza…”.

“Winter”: la solitudine immobilizza come un congelamento, ed il sole anemico proprio non ce la fa a penetrare sotto le coltri di neve e la pelle intirizzita del montanaro; efficace fin nelle ossa, questa ballata in cui, sull’ arpeggio cristallizzato, si staglia un ritornello che cerca di dare un po’ di calore a chi è rimasto in qualche modo bloccato tra i ghiacci o tra la gente. “I take care” non parla di qualcuno che arriva quindi con una provvidenziale stufetta e ci si mette a cavalcioni per scaldare il retto femorale; no, è sincero country-folk che elenca con l’armonia della semplicità le cose di cui non preoccuparsi perchè fanno da sole e, con genuinità segnata da un mandolino un po’ bluegrass, dichiara sotto un cielo terso di curarsi piuttosto solo “of you, of me, of us together”, di te, di me, e di entrambi insieme. Certe volte questo è già troppo, ma certe volte non ci si fa caso, come quando una voce femminile si unisce al trio di base nella ottima, lineare “Somebody help me”. Puliti ed immediati, Nizni & the Roadhouse, sanno quello che fanno ma lo fanno quasi senza farci caso.

(Marco Settembre)

 

 

 
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