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Il Fucilato di Fazzini il bronzo che racconta il dramma dei partigiani.

Un attimo dopo lo sparo e un momento prima della morte, è il frammento di tempo scelto da Fazzini per immortalare la figura del Fucilato (1945-1946).


Nelle pieghe di questo bronzo è raccolto tutto il dolore per il triste destino che ha colpito molti dei nostri partigiani, dando luogo ad una delle più drammatiche e poetiche creazioni del dopoguerra. L’opera raffigura il partigiano Giuseppe Gozzer, amico di Fazzini, morto a 31 anni per mano tedesca.


Il maestro lo ritrae nella sublime sospensione tra essere e non essere più, facendo eco ad un’altra sua celebre opera: la Resurrezione di Gesù Cristo (1970-1975) dell’Aula Nervi in Vaticano.

La scultura del Fucilato sarà esposta nella Galleria Russo, nel cuore di Roma. La stessa città che fece da cornice alla nascita dei
bronzetti che, come ricorda Anita Buy, moglie dell’artista, «nacquero per la necessità di stare chiusi in casa al tempo delle razzie che i tedeschi tendevano, nell’ultimo periodo di guerra agli uomini (…). Per le strade e per le piazze. Ci si telefonava per avvertirci, “c’è un vento in piazza del Popolo” e si stava alla larga da Piazza del Popolo e dintorni».

Il fucilato di Fazzini torna proprio nella zona del Tridente, in via Alibert 20, sede della storica galleria romana in occasione dell’anniversario della Festa della Liberazione d’Italia. Giovedì 20 aprile a partire dalle 19 si terrà la serata di presentazione dell’opera, grazie alla preziosa collaborazione con la Fondazione Pericle Fazzini durante la quale interverrà l’On. Luciano Violante.