Noi che siamo sempre a caccia di arte da respirare a pieni polmoni, non potevamo non lasciarci contagiare dal virus dell’arte che colpisce indistintamente qualsiasi essere che ad essa si avvicina: colori, emozioni e forme si mischiano fino a diventare un potente melting pot di microrganismi pronti a sconvolgerci. Nessuna casa farmaceutica sarebbe in grado di escogitare un vaccino: il virus dell’arte non ha cure e chi viene contagiato finisce al GARD.
I sette artisti coinvolti nell’evento provengono da luoghi diversi e sono portavoce di molteplici esperienze artistiche, anche internazionali, e proprio le loro diverse peculiarità vengono a mescolarsi in questo evento, che ha come comune denominatore la profusione dello spirito dell’arte.
Si passa dalle forme cromatiche in movimento della pittrice di Vercelli Anita Manachino alla pittura del ravennate Remo Suprani intrisa di blu, grigio e rosso; e poi l’arte visionaria di Rossana Bartolozzi, la quale cerca di intrappolare il movimento vorticoso nella cornice dei suoi dipinti. L’artista napoletana MeRyLeM propone la sua arte fotografica, in cui predomina il contrasto cromatico tra il nero e il rosso, colori che pongono in risalto quelle forme in grado di interrogare la nostra facoltà di percepire il presente, e dunque il rapporto con la memoria e il senso non razionale della nostra esistenza.
E poi i romani Ivan Caponecchi, Fabrizio di Nardo, Piero Orlando, i quali usano i colori per creare un gioco in bilico tra ombre e luci, che proiettano lo spettatore dentro l’opera che si compie nello spazio mentale di ogni singolo sguardo che ad essa si accosta. Questi ultimi due artisti hanno fondato "Officina Materica", ovvero una collaborazione che punta a mettere in risalto l’espressione della pratica manuale, che coinvolge contemporaneamente sia la pittura che la scultura, una vera e propria bottega come quelle che nel periodo del Rinascimento hanno dato ospitalità a grandi artisti come Michelangelo o Botticelli.
Quale occasione migliore per respirare e vedere insieme le opere di questi maestri della creatività se non al GARD?
Eva Di Tullio