Cie Twain presenta Romanza
Cie Twain, partner della sezione danza di MArteLive 2011 presenta “Romanza” con la Direzione artistica Loredana Parrella.
16 Aprile 2011_ ore 21.15 17 Aprile 2011_ore 17.00 Teatrino delle Briciole
Romanza
Coreografia/Regia: Loredana Parrella
Musiche : AA.VV.
Disegno luci: Cesare Lavezzoli
Costumi: Loredana Parrella – Realizzazione: Sartoria Mulas
Danzatori: Anna Basti, Sandra Urbinati, Yoris Petrillo , Giulio Petrucci
Violoncello: Ermanno Vallini
Durata: 65 minuti
Produzione AcT
Progetto in residenza presso SpazioCTw_centrocoreograficopermanente
MarteAwards_Miglior compagnia danza 2010
Link video promo
http://www.youtube.com/watch?v=SbySoss–qw&playnext=1&list=PL4DDC982A835512B3
Scorrevolezza e semplicità e una certa tendenza allo spirito drammatico-sentimentale sono le caratteristiche che contraddistinguono la Romanza, composizione musicale impostasi dapprima in Francia nel ‘700 e conservatasi fino agli inizi del ‘900 anche come brano di intrattenimento salottiero.
Da qui il titolo “Romanza” per una serata composta da pièces molto diverse tra loro ma con un unico filo rosso che le lega: il carattere amoroso sentimentale.
Prima Parte
Rien à dire
Una piccola vetrina di microstorie caratterizzate dall’alternanza di brani musicali e cambi di costume le cui gradazioni di colore e di genere determinano l’effetto: drammatico, comico, ambiguo, riflessivo.
Uno spunto per un esperimento sulle possibilità del linguaggio coreografico che, in questo caso non sente l’esigenza di una scrittura drammaturgica di partenza. In questo gioco di alternanze gli interpreti agiscono e la drammaturgia si genera spontaneamente scrivendo piccole storie che contengono storie più grandi.
Seconda Parte
Féroce présence
“Non c’è niente di permanente in questo mondo malvagio, neanche i nostri dispiaceri.”
Charlie Chaplin
L’ esigenza di non ridurre il dolore ad un puro e semplice sintomo ma piuttosto di riuscire a dar voce a ciò che in esso è muto, mi ha portato a comporre Féroce présence. Ho scelto un percorso “drammatico” che necessitava solo di azione e di un linguaggio immediato. Un ritratto strutturale che tenta di parlare da dentro, dal punto di massima profondità, dall’abisso delle carni. Con vampate di frammenti dolorosi, che zampillano dai corpi e che, come le grandi inondazioni, travolgono tutto ciò che trovano sul loro percorso, si manifesta dentro di me la feroce presenza dell’Assenza.
Si apre così Rien à dire la prima parte del dittico Romanza
Un’apertura indimenticabile per una coreografia, un lavoro nuovo, composta da quadri autonomi,