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Al Purple Club l’arte si fa digitale

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purple_clubScuderieMArteLive – sezione Grafica presenta due nuove esposizione al Purple Club, via Romolo Murri – EUR – vernissage venerdì 3 luglio ore 20:30 con possibilità di aperitivo

Continuano le esposizioni curate dalla sezione Arti Visive delle ScuderieMArtelive nella nuova location del Purple Club che anima tra aperitivi, musica e performance artistiche, l’estate dell’EUR.
Dal 3 Luglio l’open space espositivo del locale ospiterà due giovani artisti dell’arte computerizzata, dando risalto a quelle forme d’arte contemporanee che lo spazio romano ha scelto di presentare al pubblico di volta in volta.
Marco Carà in arte FZERO espone opere che spaziano dalla fotocomposizione all’arte vettoriale di carattere astratto e concettuale, con l’obiettivo di una costante evoluzione. Nato a Cosenza nel 1976, nel 1994 ha iniziato a dipingere intraprendendo una “carriera” come writer, scegliendo i muri legali e migliorandosi sempre di più dal punto di vista stilistico. Nel 1998 grazie ad un amico writer che aveva aperto uno studio grafico a Cosenza (SIMO) si è avvicinato la mondo della grafica e nel 1999 scopre, tramite la rivista “Computer Arts”, il mondo dell’arte digitale. Da allora se n’è completamente innamorato lasciano il writing per dedicarsi completamente alla grafica digitale.
La seconda artista in mostra rappresenta un esempio di come il copia-incolla delle nostre tastiere possa diventare espressione artistica a tutti gli effetti: Carolina Ieraldi presenta la sua mostra CTRL+C  CTRL+V.
Queste opere sono state realizzate completamente al computer. Lo strumento usato dall’artista non è più il pennello ma il mouse, non ci sono colori ad olio, ma pixel e la tavolozza si è trasformata in tastiera. I quadri sono completamente trasparenti perché senza una fonte luminosa o senza un supporto non si possono vedere, proprio come dei file, che una volta spento il computer spariscono. Su ogni quadro è rappresentata una fase della vita: Pubertà, Adolescenza, Vecchiaia, Morte.
“E’ stata rifiutata dai più grandi galleristi d’Europa, Achille Bonito Oliva la odia, Sgarbi la detesta, è l’incubo di ogni critico d’arte, in quanto simbolo dell’indipendenza da qualsiasi dogma. La sua arte rappresenta la libertˆ assoluta dell’uomo di fronte ai meccanismi di mercato, per questo si è tenuta sempre ben al di fuori di qualsiasi Biennale o evento costruito dall’industria. Lo spirito libero del Nuovo Millennio.” Alberto Boni