La danza finalista MArteLive 2009
Sabato 4 e Domenica 5 luglio ultime fasi del concorso multiartistico che per due mesi ha coinvolto e divertito un numeroso e variopinto pubblico in tutta Italia. Ben otto le compagnie giunte a questa ultima fase del concorso pronte ad esibirsi per aggiudicarsi uno dei 150 premi messi in palio per questa nona edizione. Questo il programma della sala danza per le ultime due serate:
Sabato 4 ad esibirsi davanti al pubblico dell’Alpheus saranno Rossana Damiani in “Flora”, performance-tributo a Frida Khalo su coreografie della stessa Rossana Damiani; Al-Varo in “Anche i piedi hanno i loro meriti”, prima produzione della compagnia coreografata da Gea Lucetti e Floriana Taddei: Danza? Forse. Quasi per caso. Quasi un errore, un incidente di percorso. Al limite. La colonna è sonora, i pilastri e le travi sono musica e rumori in cui sono gettati campane, bottiglie piene e vuote, mandolino, cetra, flauto, piccole percussioni, canto, fischio e carillon. Il meccanismo è scoperto. Ripetizioni, rimandi, citazioni. Un ritmo serrato per un cortocircuito in agguato;
Valentina Parlato e Fenia Kotsopoulo in “Parte Prima”, progetto volto ad esplorare l’unica essenza e le molteplici manifestazioni della mutevolezza, sia questa emozionale, fisica, sociale o universale. Un racconto per immagini, una storia di corpi e voci strutturata in tre fasi: l’ esplorazione, il tema e la sintesi mutevole. Una performance che tende a coinvolgere il pubblico in un percorso di creazione estemporanea che, ponendo l’accento sull’instabilità della percezione, evidenzia la verita’ e il fascino dell’impermanenza (coreografia di V. Parlato e F. Kotsopoulo); Elisabetta Consonni in “Maquillage” di E. Consonni stessa, esibizione incentrata sull’attualissimo tema del complicato rapporto tra la nostra immagine e l’autenticità: Dietro al corpo modificato e commercializato esiste una dimensione intima e naturale? Quanta libertà d’espressione attraverso l’immagine effettivamente abbiamo? “Perchè puoi chiamarti autentica quanto più ti avvicini all’idea che hai di te stessa”…(in scena anche Ilaria Sgrò).
Domenica 5, le esibizioni delle ultime quattro compagnie finaliste. Prima performance in programma quella della compagnia campana Pomigliano Danza, dal titolo “Romance in heaven”, opera di Stefania Contocalakis che si interroga sulla complessità delle relazioni inter-personali, dove le speranze e le difficoltà legate al contatto con l’altro da noi, al fidarsi-affidarsi a qualcuno, divengono centrali nelle dinamiche dalla coppia e del gruppo. A seguire, Noemi Valente, laureanda presso il corso di coreografia dell’Accademia Nazionale di danza che, con i danzatori delle compagnia che prende il suo stesso nome, presenterà “Playground”; terza l’esibizione della compagnia Muxarte , “Monka”, coreografia di Giuseppe Muscarello, in cui l’artista si domanda: “Sapremmo godere di una vita senza filtri? Di un agire libero, rabbioso, imprevedibile, vendicativo, dolce e violento insieme? Avremmo paura dell’imprevedibilità dei nostri stessi pensieri?” “Monka” prova a scandagliare il buio di questi abissi senza adottare regole, senza retorica, senza imporre risposte. Sferra pugni e calci e schiaffi perché gli va, con la stessa carica emotiva con la quale diventa improvvisamente un abbraccio, un corpo stretto ad un altro, una sete d’amore, lasciando andare le emozioni nei campi del non-senso. A chiudere infine La nonna danza che si esibirà nel brano “Derrumbe” di German Marina, uno spettacolo basato su una forte relazione tra il rischio, il corpo, l’energia, l’equilibrio, gli oggetti, che racconta storie vere, di gente comune, dove lo spettatore si sente identificato, dove la danza è il solo modo di comunicare, portando il corpo all’estremo massimo delle sue capacità.