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MArteLive 2011.Giovanni Di Iacovo in “Tutti i poveri devono morire” versione live.

Reading, performance e proiezioni di “Tutti i poveri devono morire” scritto e interpretato da Giovanni Di Iacovo

Torna anche quest’anno MArteLive, lo Spettacolo Totale, il festival multi-artistico nazionale che giunge alla sua undicesima edizione. Si parte il 3 maggio all’Alpheus di Roma con le finali regionali del Lazio con ospiti Quintorigo e Nidi D’Arac. A dare fuoco alle polveri per quanto riguarda la Sezione Letteratura sarà lo scrittore Giovanni di Iacovo con una riduzione live del suo ultimo romanzo Tutti i poveri devono morire (Castelvecchi, 2010). Un noir dai connotati pulp e non solo che ha riscosso un grande successo di pubblico vincendo anche il D. kennedy International Award 2011.

Tutti i poveri devono morire ruota attorno alle vicende dei membri del Cenacolo degli Assassini, una setta di potenti e ricchi capricciosi che uccidono per puro Piacere chiunque gli capiti a tiro attenendosi ad una sola regola: la preda prescelta deve avere un reddito inferiore a quello del carnefice, pena la tomba. Per far sì che tutti possano godere di tali piaceri perversi e lussuriosi, si deciderà, durante la Convention annuale del gruppo, di eliminare definitivamente la povertà perpetrando la morte come “sola igiene del mondo”.

Hanno scritto e detto di lui:

Daniele Barbieri (Carta, Il Manifesto): “ Di Iacovo è un mentecatto ma è il migliore deigiovani scrittori italiani”.

Filippo La Porta ( La Repubblica, XL): “Una fantasociologia che sarebbe piaciuta a Ballard”.

Valerio Evangelisti: “Come se McLuhan e Marcuse si fossero alleati a Philip Dick e aRobert Sheckley, rendendo avvincente e fantasmagorica la propria saggistica.”

Andrea G. Pinketts: “Un romanzo Cosmico. Situazioni, emozioni, centinaia di riferimenti ecolpi di scena dosati con maturità. Comprate questo libro, sarà come se ne avestecomprati quindici”

Satisfiction: “Le pagine scorrono ipnotiche, alternando un raggiante delirio poetico alla spietatezza del più crudo realismo: Di Iacovo ha regalato un classico alla sua generazione”.

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