dargli ragione, infatti i generi che si mescolano all’interno delle sei tracce del Cd portano una dote genetica capace a far impallidire qualsiasi super eroe Marvel: Il rock'n'roll anni '50 e '60 mischiato con il punk e il folk, l'indie-rock anni'9o, impregnato da una sana dose di Violent Femmes, e poi ancora qualche cromosoma di blues e due o tre proteine psichedeliche. Il Cd si apre con “Hop Betty, Hop” la canzone-manifesto della band. “Ho voluto scrivere dell'importanza di muoversi in fretta e di agire nell'ambiente circostante anche senza forti presupposti ideologici o anche senza avere le spalle coperte,nella vita come nell'amore” dice l’autore del testo Antonio Asquino. Alcuni testi raccontano storie tra il sarcastico e il surreale: il suicidio della vecchia pornostar (The Old Pornostar) che prima di morire rivede i suoi errori passati, o anche la rivisitazione del libro "alice nel paese delle meraviglie" che diventa “alice nel paese della dipendenza” (Alice in Wonderland's Addiction) con espliciti riferimenti alle droghe, tema che ritorna anche in Milk&Mint. “Ashtray-men” parla, invece, delle difficoltà dei fumatori per colpa delle leggi parziali e delle donne salutiste. Infine, l’unica traccia in italiano nel disco “Ti porto a Ffoggia”, che anche quella più amata dai fan e che riscalda sempre l’atmosfera dei loro Live. Si tratta di un manifesto adolescenziale, che con gli anni diventa un apologo dell’amore rispetto all’amicizia, Quasi una “vendetta infantile contro una ragazza che privilegia il rapporto di amicizia che è sempre poco profondo (paradossalmente) oltre che poco chiaro”. John Goodman, l’attore (Pappa e Ciccia, The Flinstone, The Big Leboski), sarebbe contento di sentirli perchè in un certo senso incarnano la bonarietà e il surreale di tutti i suo personaggi.
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