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Tag: Jacopo Mandich

MArteMagazine “Summer fest”. Guest DIAFRAMMA

Il webmagazine di MArteLive dedicato all’arte emergente a 360° festeggia l’inizio dell’estate 2011! con una serata speciale all’Angelo Mai di Roma con ospiti i DIAFRAMMA di Federico Fiumani storica band della new wave italiana capitanata dal poeta Federico Fiumani. In apertura, i Management del Dolore Post-Operatorio, una delle nuove band di MArteLabel.

I Management del Dolore Post-operatorio sono impegnati in questi giorni nella produzione del primo album ufficiale sotto la produzione artistica di Manuele “Max Stirner” Fusaroli (Luci della Centrale Elettrica, Teatro Degli Orrori, Zen Circus).

Non solo musica venerdì 17 giugno all’Angelo Mai che per l’occasione ospiterà anche laperformance Le Carillon, Essenze di Moda a cura di Le Gout Interieur & MadCut, le sculture di Jacopo Mandich, vincitore MArteLive 2011, l’esposizione di Manukalpa e l’installazione di Filippo Odorisio-ArtNoStop. In chiusura Dj e Vj set.

Appuntamento ore 22.00 all’Angelo Mai, via delle Terme di Caracalla, 55 – Roma.


www.martemagazine.it

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DIAFRAMMA

I Diaframma nascono nello stesso contesto musicale e territoriale dei Litfiba: la Firenze “new wave” dei primi anni 80. Sull’onda inglese del dark-rock decadente, i Diaframma esordiscono dapprima come cover band dei Joy Division, poi, nel 1982, incidono il loro primo singolo, “Pioggia”, accompagnato dal b-side “Illusione ottica”. La linea musicale del gruppo è chiara fin dai versi del singolo (La vita / si spegne / tra le gocce di pioggia).

Gli splendidi testi del poeta chitarrista Federico Fiumani spingono il gruppo tra i più quotati sulla scena fiorentina dell’epoca. Seguono due singoli, “Circuito Chiuso” (1982) e “Altrove” (Contempo-1983), che confermano le notevoli capacità del quartetto, che vede nel 1984 Gianni Cicchi alla batteria, Leandro Cicchi al basso, Federico Fiumani alla chitarra e testi e Nicola Vannini alla voce. Dopo parecchie esibizioni nei club fiorentini, spesso insieme ai Litfiba, e l’allontanamento di Vannini (rimpiazzato da Miro Sassolini), i Diaframma incidono nel 1984 per l’etichetta indipendente IRA Siberia. Album scarno, diretto ed essenziale, con atmosfere cupe e malinconiche di chiara matrice “post-punk”, Siberia riscuote, con 50.000 copie, un grandissimo successo nelle vendite per la neonata etichetta. Assi portanti dell’album sono la splendida “Amsterdam”, in seguito duettata con i cugini Litfiba, “Neogrigio” e la title-track, pezzi arricchiti dalle magnifiche liriche di Fiumani, vero leader di una band che cambierà ripetutamente formazione nel corso degli anni. Nel 1986 la new wave è morta, e Tre Volte Lacrime vuole essere un avvicinamento a melodie più solari ed eclettiche rispetto a quelle tenebrose dell’album precedente, con uno dei più fortunati brani di Fiumani, “Marisa Allasio”, ripreso in seguito dal gruppo napoletano Argine. Resta però dal vivo la dimensione ideale dei Diaframma, molto apprezzati ormai anche fuori Firenze e dominatori indiscussi del circuito underground italiano di quel periodo. Peccato che in studio Fiumani abbandoni gradualmente la strada del rock per una via più commerciale.

“In perfetta solitudine” è infatti prodotto dalla Ricordi, che vede nei Diaframma “redenti” un buon gruppo di rock d’autore. Il disco contiene brani interessanti come “Beato me”, “Io amo lei” e “Verde”. Segue l’uscita della compilation semi-antologica “Da Siberia al prossimo week-end”, che include oltre all’Ep Gennaio, le nuove versioni di due brani storici quali “Siberia” e “Tre volte lacrime”, più un paio di inediti. Contando sugli ottimi testi di Fiumani, che non perde la sua vena creativa, la Ricordi tenta più volte di far partecipare al Festival di Sanremo la band, ma Fiumani rifiuta sempre. Negli anni 90 i Diaframma continuano su una strada decisamente lontana dal dark-punk dei primi anni, ritornando nel circuito underground con un altalenante successo commerciale.

Con “Il ritorno dei desideri” (Contempo – 1994) le liriche accentuano il loro carattere aspro e passionale nonché lo stile personalissimo sottolineato nel caso specifico dalla produzione di Gianni Maroccolo (Csi). Partecipano al progetto anche Francesco Magnelli (che aveva già preso parte come sessionman alle registrazioni di Siberia), Mara Redeghieri (Ustmamò) e Pino Gulli (poi nei Csi). Sempre del 1994 esce l’unico disco a nome Federico Fiumani, “Confidenziale”, emozionante resoconto di una serie di una serie di concerti acustici tenuti in Italia. Nel successivo “Non è tardi” (Abraxas – 1995) prosegue il cammino espressivo intrapreso, lirico e spigoloso, autorevole e suggestivo, illuminato e sempre fedele a se stesso. Accanto a brani duri e rabbiosi come “Ma finitela” e “Fantasmi di giorno”, compaiono episodi più dolci ed intimisti come “Fiore non sentirti sola” e “Paternità”. Il disco è intenso, vivace, maturo e ripropone una domanda ancora senza risposta: come mai Fiumani non ha fatto breccia nel grande pubblico e, nonostante l’unanime apprezzamento, rimane un artista poco popolare? Sempre nel 1995 i Diaframma vincono il Premio Ciampi, a definitiva consacrazione della poetica di Fiumani.

Nel 1996 la band cambia nuovamente etichetta passando alla Flying Records di Napoli, con la quale pubblica l’album “Sesso e violenza”, sospeso fra punk (“Endorfina”, “Tachicardico”), rock classico (“Metti in moto la macchina”) e tenere ballate (“Valzer”, “Bella”). Due anni dopo esce “Scenari immaginari”, che conferma il buon livello di affiatamento della band e la maturità di Fiumani come autore. I Diaframma, prodotti dalla Self, ristampano nel 2001 i loro primi lavori, che ormai erano difficilmente reperibili, e inoltre raccolgono in due album (“Albori” e “I Giorni dell’IRA”) le sensazioni che avevano portato alla formazione di uno dei gruppi new wave più importanti nel panorama italiano.

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