Sabato 24 Aprile inaugurazione degli Studi 565. Dalle 19 a mezzanotte installazioni, performance, dj-set e vernissage della mostra fotografica realizzata con le opere degli artisti delle ScuderieMArteLive.
Esporranno: Vincenzo Restuccia, Matteo Sainato e Patrizio Taormina.
Studi 565 è un contenitore di 600 mq nato per soddisfare le nuove esigenze del lavoro flessibile, offrendo soluzioni ad hoc, dalla semplice postazione lavoro ad interi uffici indipendenti, mettendo a diposizione all’interno dei suoi spazi una grande sala espositiva, uno studio fotografico, sala riunioni, reception, zona relax/caffè, conessione wi-fi, servzi fax /fotocopie.
Gli Studi 565 sono in via Fraccaroli 5 (fronte metro B – Monti Tiburtini)
Si prega di confermare la partecipazione.
CONTATTI:
www.studi565.com
info@studi565.com
+393470095009
LA MOSTRA AGLI STUDI 565 – Descrizione opere
Fotografie di VINCENZO RESTUCCIA
In esposizione: “SALOON BAMBOLE”
L’arte è alla portata di tutti. Questo il mantra che ha ispirato Vincenzo Restuccia. Chiunque può farne parte, chiunque può posare per una fotografia, chiunque può sentirsi modella, che sia obesa o bella o brutta. O che sia una qualsiasi persona. La bellezza fotografica non corrisponde alla modella perfetta dalle forme statuarie. Ciò perché l’arte è andare oltre la banalità e gli schemi.
Fotografie di MATTEO SAINATO
In esposizione: “20 DAYS IN CHINA TOWN”
È spingendosi a sud di Canal Street che si entra in una delle più dinamiche enclave etniche di Manhattan, China Town. Momenti, attimi, sguardi, scene di vita quotidiana sono oggetto di questa esposizione che racconta uno dei quartieri più incredibili di New York. Cercare di capire invece cosa significa usare due macchine di diverso formato è stato lo scopo. Da una parte una 35mm, dall’altra una 6X6 che con le loro differenze stilistiche , le loro differenze espressive mostrano insieme due facce della stessa medaglia.
Fotografie di PATRIZIO TAORMINA
In esposizione: “THE RIP”
Occupano i muri delle strade cercando di invitare i passanti ad eventi, a votare un candidato elettorale, tentano di educare e vendere marchi e brand. La pubblicità murale spesso coinvolge o rende indifferenti, ma ancora più frequentemente si trasforma in opera d’arte: nel momento stesso in cui lascia spazio ad altri manifesti, nascondendo gli eventi precedenti, o mostrando squarci passati. In tale maniera i muri stradali si trasformano in una sorta di linea temporale che, con i suoi numerosi strati, ci ricorda e ci racconta la frenesia della città e l’irrefrenabile trascorrere dei giorni. A trenta anni dai decollages di Mimmo Rotella l’opera “The rip” (lo strappo) vuole rappresentare il tentativo opposto: raccontare un’arte che nasce per caso, ogni giorno, sui muri delle nostre città.