Skip to main content

Premio speciale Wunderdkammern

WUNDERKAMMERN_LOGO_RGB_vsmall

WUNDERKAMMERN_LOGO_RGB_vsmallNasce una nuova collaborazione tra la sezione pittura di MArteLive e la galleria Wunderkammern, che ospiterà uno dei giovani artisti partecipanti alla sezione pittura di MArteLive 2009.

La poetica di Wunderkammern si ispira alle storiche raccolte di oggetti straordinari realizzate in tutta Europa dal Medioevo fino al XVIII secolo.
Dal 1998 l’associazione ha realizzato a Spello (Umbria) una intensa attività  di collezione in-progress, non già di mirabilia quanto di eventi orientati alla meraviglia. Wunderkammern è aperta al territorio, all’internazionalità, al confronto dialettico tra la privacy dell’abitazione che accoglie le opere, l’esibizionismo dell’artista e il voyeurismo culturale del visitatore colto o del passante occasionale. I nostri temi sono accomunati da un unico leit motiv: il Diritto all’Immagine.
Nella ricorrenza del decennio di attività, l’associazione ha aperto a Roma una nuova sede espositiva in Via Gabrio Serbelloni 124, e si è dotata di un comitato scientifico composto di studiosi, cultori e critici d’arte di chiara fama internazionale.

In ottobre e dicembre 2008 sono stati realizzati due eventi, “Wunderkammern Opening Party” e “Il mito, sancisci e scardina”, pubblicati nel catalogo 2008 che raccoglie anche le attività espositive Respiri/Breaths e Oltre Passo realizzate nel 2008 a Spello.
Nel 2009 l’associazione ha partecipato alla fiera d’arte Artour-o di Firenze, a Road to Contemporary Art negli spazi di Poltrona Frau di Via Tomacelli, e sono stati realizzati gli eventi “Osservatorio” e “Magical Mystery Tour“.
Le due sedi sono fortemente legate: entrambe si offrono sia allo spettatore che all’artista come luoghi di continuità tra esterno e interno, tra ordinario e straordinario, tra apertura e privacy.
Attraverso un’ex-finestra occlusa che si staglia sull’immenso muro cieco che fa da sfondo al giardino, la vetrina attraverso cui è possibile intravedere gli spazi e le opere esposte, o lo stretto frame da cui emergono le video-installazioni esse si inventano e reinventano continuamente.
Per finire, nella cantina al piano inferiore in cui una volta erano le celle frigo per lo stivaggio della frutta, con la roccia lasciata nella sua integrità strutturale, l’artista trova l’ambiente ideale per collocare le sue opere.