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Normali marziani

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underdogSi terrà al Parco degli Acquedotti la rassegna “Normali Marziani” dall’1 al 3 luglio 2009 – dalle 20,30.
NORMALI MARZIANI è Produzioni e spettacoli dall’Italia di dopodomani, un format di nuova spettacolarità che coinvolgerà nel 2009 il Municipio X della città di Roma.

NORMALI MARZIANI, realizzato con il sostegno dell’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma e della Regione Lazio, nasce da un’insoddisfazione e da una scommessa. 
Insoddisfazione per come il mondo delle nuove generazioni adulte italiane è rappresentato, quasi sempre in bilico fra una disillusa rassegnazione verso un presente vissuto come luogo di sconfitta, di frustrazione, di incapacità e una perpetua ed infantile regressione narcisistica. 
La scommessa è un atto di convinta resistenza a questa martellante rappresentazione mainstream. Esistono nuove forme di espressione, di lavoro, di organizzazione, perfino di alimentazione, vissute e sperimentate da una generazione nuova, adulta, intelligente, creativa e responsabile. Questa galassia di progetti e di sperimentazioni se guardata dall’Italia di oggi può forse apparire irrealistica, solo possibile, comunque sideralmente lontana: chi non si percepisce e non vuole essere rappresentato come un eterno ed insoddisfatto enfant può paradossalmente apparire come un marziano. Ma è la normalità di questi tempi ad essere fuori da ogni senso, logico e prospettico. 
II progetto NORMALI MARZIANI sarà organizzato in quattro moduli e si svolgerà mercoledì 1, giovedì 2 e venerdì 3 luglio in due spazi distinti all’interno del  Municipio 10: il Parco degli Acquedotti (all’incrocio fra la Circonvallazione Tuscolana e via Lemonia) e la Sala Rossa del  Municipio 10, p.zza di Cinecittà, 11. 
Il primo modulo è dedicato alla sperimentazione video (grafica e videopoesia digitale, cinematografia e documentaristica). La prima serata si aprirà con la presentazione di “melting pixell poetry”, opera pluripremiata di Elena Chiesa, la più importante video artista digitale italiana. Seguirà un confronto fra due fortunati cortometraggi prodotti dal Centro Sperimentale
di Cinematografia di Cinecittà. È bene ricordare che i giovani autori di questi due lavori hanno ricevuto una quantità di premi e di riconoscimenti nazionali e internazionali davvero impressionanti. Sotto il mio giardino di Andrea Ludovichetti ha vinto, fra gli altri, il Looking for a genius award Babelgum Filmfestival patrocinato da Spike Lee, il premio del pubblico al
Beejing Film Academy – International Film Festival di Pechino e il premio come miglior cortometraggio internazionale al Garden State International Film Festival New Jersey e al Seattle True Indipendent International Film Festival; Giganti di Fabio Mollo ha vinto, fra gli altri, il premio come miglio cortometraggio al 25° Torino Film Festival, è stato selezionato per
la 58° Berlinale, ha vinto la menzione speciale per la regia ai Nastri d’Argento 2008 ed è stato in concorso al 17° Rio de Janeiro International Film Festival. Entrambi hanno ottenuto più di trenta premi e riconoscimenti ciascuno. Seguirà la proiezione del documentario LavoroLiquido di Michele Cinque che ha da poco conquistato il Premo Opera I.M.A.I.E. 2009 come miglior documentario musicale. Ogni proiezione sarà introdotta dall’autore e la serata si concluderà con alcune note a margine sulle nuove forme di sperimentazione video italiana in un confronto fra i giovani autori e Goffredo Fofi. 
Il secondo modulo sarà dedicato alla sperimentazione teatrale. Un gruppo di giovani attori che hanno partecipato alla fase finale del progetto ARGOMENTANDO, a cura di Gaetano Ventriglia, proporranno i propri lavori di fine seminario. En plein air, nella suggestiva cornice del Parco degli Acquedotti, al tramonto, nell’erba, solo con un amplificatore. Il
seminario è aperto a tutti; Francesco Wolf presenterà “Lui?” e Annalisa Zoffoli “Il giorno è terso come il cristallo”. Un’appendice di questo secondo modulo dedicato alla sperimentazione teatrale verrà proposta la serata di sabato durante i concerti. Ad ogni cambio palco, Nicole Sartirani presenterà il proprio spettacolo in tre parti “Schifo di niente, paura di
nessuno”. Questo progetto è realizzato in collaborazione con il teatro ArgoStudio.
Il terzo modulo s’intitola “Avvertenze sul presente”. Dopo la fine del seminario di sperimentazione teatrale, verranno proiettati, nella Sala Rossa del  Municipio10, due recenti documentari sul tema dell’immigrazione e dell’integrazione; ma soprattutto sulle difficoltà, le distorsioni, le aberrazioni che rendono questo problema storico e sociale, oggi, in Italia, così
complicato da comprendere e così controverso da discutere. Verranno proiettati: Come un uomo sulla terra di A.Segre-D.Ymer, documentario che ha vinto l’ultima edizione del Salina DOC Film Festival e mostra lo spaventoso destino di molti giovani ragazzi africani resi schiavi dai mercanti di clandestini in Libia; e Ritorni di Giovanna Taviani, lavoro che con uno sguardo delicatissimo avvicina la vita di un professore tunisino insegnante di Lingua araba all’Università di Catania, nonché  responsabile della comunità magrebina di Mazara Del Vallo, che ogni anno dalla coste siciliane ripete il rito del ritorno in patria, un esodo al contrario e limitato nel tempo. Alla serata parteciperanno gli autori in un confronto con l’Osservatorio
sull’Immigrazione del  Municipio 10.
L’ultimo modulo è dedicato alla sperimentazione musicale: quattro giovani band si alterneranno nel magnifico scenario del Parco degli Acquedotti. Apriranno i Nu Indaco, gruppo romano, all’incrocio fra world music, rock e musica elettronica; seguiranno gli Underdog, giovane formazione sempre di Roma che propone una miscela ritmica di sonorità  jazzistiche e stili inusuali, ispirati da gruppi come Nick Cave, Primus, Einstuerzende  Neubauten e Brainiac; quindi, i QBeta, gruppo di origine siciliana che propone unarivisitazione in chiave contemporanea delle musiche e delle atmosfere tipiche della cultura
mediterranea; infine, i Torpedo, gruppo romano al terzo album con testi scritti da Stefano Benni, propongono una sonorità al confine fra dub, punk e hip-hop.