MArteMagazine n°93
Tre anni fa partimmo dal MEI. L’editoriale del numero 93 ricorda gli esordi del MArteMagazine: un paio di articoli, la presenza al Festival della Musica Indipendente, che si svolgerà quest’anno dal 26 al 28 novembre a Faenza; e fu l’esplosione del MArteMagazine.
Il MEI porta fortuna e lo ritroviamo anche al Contestaccio di Roma con GMP, Generazioni Musicali a Progetto.
Dopo tre anni di vita il magazine dell’arte emergente, e non, è cresciuto, ha aumentato le recensioni, le rubriche, i report e i collaboratori. Fedelmente continuiamo a seguire il concorso multiartistico MArteLive per scoprire nuovi talenti, in questo numero i vincitori delle sezioni della danza Valeria Caboi e della fotografia Carmine Arrivo.
Le fotografie diventano anche un viaggio nella nostra Rubrica Trip: note di viaggio che scopre
I segreti della scatola magica, mostra fotografica di Elena Giovine sul Mali, mostra partita da Milano e che viaggerà per le librerie Feltrinelli di mezza Italia.
Andiamo in giro per i teatri: a Milano, al Teatro Strehler per vedere Il Misantropo , capolavoro di Molière che fino al 12 dicembre, sarà interpretato da Massimo Popolizio. A Roma, al Piccolo Eliseo Patroni Griffi, per l’apertura della stagione, con l’Erodiade.
Ascoltiamo musica live e vi raccontiamo tutto! Alla Locanda Atlantide abbiamo ascoltato il concerto degli Eva Mon Amour, presentati da Bassa Fedeltà. Dai locali underground della Capitale all’istituzionale Auditorium Parco della Musica ad ascoltare la ventiseienne Esperanza Spalding in occasione del Roma Jazz Festival.
Continuiamo ad ascoltare nello stereo e scopriamo le nuove sonorità del collettivo dei Pupi di Surfaro, nel loro CD In Vino Veritas.
La musica anche al cinema nel film documentario: Strawberry Fields: Keeping the Spirit of John Lennon Alive non ancora uscito in Italia. Sempre il cinema per Gran Festival del Cinema muto, ospite all’Auditorium di Milano.
Sempre a Milano l’arte visiva si combina con la letteratura: quando eros fa rima con arte ed energia da riciclare: i tessuti profumano di libertà. Nello spazio Spazio Amy-d Arte, incontriamo la gallerista Anna Maria D’Ambrosio che ospita una mostra che prende spunto dalla lettura di Hoda Barakat ne L’uomo che arava le acque, divenendo poi un incontro tra amore e fisicità, violenza e potere evocativo dei tessuti.
Anche la lettura diventa una scoperta con Leonard Norman Cohen per la Minimum Fax con il suo incanto di poesie e musica, nella nostra Rubrica L’Illetterata. Chiudiamo poi con due scrittrici Silvia Ricci, Una famiglia perfetta; e Virginia Spada, Il cacciatore di anime.
E a voi non resta che leggere i nostri articoli…
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