L’Isfci al MArteLive 2008 e i primi tre fotografi
Dal 29 aprile mostre, set live e premi speciali alla sezione fotografia del MArtelive che quest’anno vanterà un importante partner che opera nel settore da più di vent’anni… l’Istituto Superiore di Fotografia e Comunicazione Integrata. Per la prima serata tre fotografi in concorso: Domenico Apruzzo con “Robot” , Gaia Carnesi con “Pgr”, Chiara Soldatini con “Ballerine”
L’Istituto Superiore di Fotografia per l’occasione sarà presente nella Sala Rossa dell’Alpheus con otto diverse mostre fotografiche, una per ogni martedì, con fotografie degli allievi vecchi e nuovi dell’Istituto, artisti emergenti che scattano le proprie emozioni per diffondere l’arte.
Sempre durante il MArteLive allestirà un set fotografico per riprendere i momenti più significativi della serata; responsabile del set sarà la fotografa Gaia Tofani, ex allieva dell’Istituto che, con l’aiuto degli allievi dell’Isfci che si alterneranno nelle varie settimane, coinvolgerà il pubblico facendolo divenire protagonista assoluto dell’obiettivo e omaggiandolo con le fotografie che lo vedranno ritratto.
L’Isfci, inoltre, contribuirà ad aumentare il prestigio del concorso fotografico partecipando alla giuria di qualità con il docente Luigi Colasanti Antonelli e soprattutto, confermando il suo ruolo di importante formatore, ha deciso di istituire un premio speciale per la sezione Fotografia, un premio che nasce con la volontà di distinguersi da quelli normalmente messi in palio.
Il premio Speciale Isfci, infatti, non sarà un riconoscimento qualsiasi: si tratterà di un premio che verrà consegnato al fotografo che avrà espresso la miglior capacità tecnica e interpretativa in un progetto dai contenuti originali. Il vincitore avrà l’opportunità di partecipare alla prossima edizione del Master di Fotogiornalismo dell’Isfci. Il premio sarà conferito a insindacabile giudizio della giuria e non sarà convertibile in denaro. Per sottolineare l’importanza che l’Isfci vuole attribuire al conferimento del Premio, qualora i lavori in gara non fossero ritenuti idonei, il premio può non trovare assegnazione. Il primo appuntamento con l’Isfci al MArtelive è martedì 29 aprile con una mostra di moda e con il set live a cura degli allievi dell’Istituto.
I TRE FOTOGRAFI IN CONCORSO
DOMENICO APRUZZO – Human Engine
Il lavoro rappresenta l’idea di perfezione e l’infrangersi di essa. L’elaborato si basa su dei robot, perché essi dovrebbero essere macchine potenzialmente indistruttibili. In realtà però anche un robot può rompersi. Quindi ciò che si vuole dimostrare è che ci si può avvicinare alla perfezione, ma la realtà è che essa non potrà mai essere raggiunta.
CHIARA SOLDATINI – Bambole
"Gli scatti esposti fanno parte di un reportage realizzato nella vecchia palestra di una delle più antiche scuole di danza di Roma. Le ballerine stanno provando nei costumi di scena lo spettacolo finale che di lì a pochi giorni le vedrà sul palco del Teatro dell’Opera, dove si muoveranno piccole ma sicure, come una bimba nelle scarpe e nei trucchi di mamma. La scelta di usare i contrasti della pellicola in bianco e nero, la luce naturale come sola fonte di illuminazione e, infine, lo spessore materico della carta baritata per la stampa, rientrano nel tentativo di tradurre in immagini il sorprendente connubio tra poesia e fatica, gioco e sudore che traspare e quasi si impone agli occhi nell’osservare gli allenamenti. Gli apparenti contrasti tra la spensieratezza ribelle dell’età delle ballerine e la concentrazione e l’impegno richiesti dagli allenamenti, si sciolgono. Ed ecco che la serietà di un’etoile si dipinge improvvisamente negli occhi concentrati di una delle bambine contemporaneamente all’esplodere di risatine complici nei momenti di riposo o a sguardi civettuoli e di una sicurezza spavalda nell’immaginarsi in quelle piccole scarpette a calcare già i palchi più prestigiosi del mondo"
GAIA CARNESI – PGR (Per Grazia Ricevuta)
"PGR "nasce come un reportage di ricerca rivolto ad un mondo che si muove entro i confini di un ‘etica facile e scontata:Il mondo Sacro.
La religiosità e le sue Icone,nelle varie forme, sono quì decontestualizzate,apparentemente private del loro valore in quanto inserite in ambiti insoliti, o viste diversamente da come si è soliti vederle.
La quotidianità è ciò che ho lasciato trapelare da queste immagini e che le accomuna, dal momemto che obiettivo dell’opera è stato mostrare il volto paradossalmente "terreno"del tema in questione.
Sacralità dunque inconsueta,inusuale ma non profana,in quanto ciò che definiamo negli estremi casi "blasfemo" non sarebbe quì un passaggio obbligato bensì un’ennesima scontata forma di pensare le cose nei suoi opposti.
L’assenza di titoli alle opere di questo lavoro vuole essere un’altro tentativo di rendere libere idee e immagini spesso sacrificate dalla stessa mentalità che ci porta a confondere i valori limitandoli a concetti predefiniti.
Questo è PGR,
Per Grazia Ricevuta.