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Gli Zephiro al Contestaccio

zephiroAl di la di ogni logica discografica, oltre ogni regola o standardizzazione di genere. La forza e l’irruenza del rock, si fanno prorompenti per dar vita alla passione per la musica. Tutto questo sono gli Zephiro.

La band romana, nata nel 2002,  da anni si propone nel panorama nazionale, facendo della propria intraprendenza, il loro punto di forza. Francesco Chini alla voce, Claudio Todesco alla chitarra, Giacomo Citro al basso e Alessio Sarcinelli alla batteria. Suonano un indie-rock italiano in maniera completamente trasversale.

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Premio speciale MassenzioArte ai fotografi MArteLive

eros_tanatosCollettiva fotografica dal 21 al 31 Luglio alla galleria MassenzioArte, via del commercio 12- Roma
Espongono i vincitori del Premio Speciale MassenzioArte per la sezione Fotografia di MArteLive 2009

L’edizione 2009 ha visto il palcoscenico dell’arte emergente in attività fino a luglio. Si è conclusa infatti lo scorso fine settimana la nona edizione del MArteLive, in una due giorni ricca di creatività con i finalisti selezionati nel corso dei mesi scorsi in tutta Italia. Mentre si procede alla conta dei voti per decretare i vincitori delle 16 sezioni, ecco che già è stato assegnato uno dei premi extra per la sezione Fotografia offerto dagli Spazi MassenzioArte.

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Corviale Urban LAB – Festival delle Arti

piotta2_smallMusica, cinema ed arte al Municipio XV con Piotta, Cor Veleno, Andrea Rivera e tanti altri… 10/11 Luglio, h. 17.00 / 01.00 – Via Mazzacurati 74, Roma – Ingresso Gratuito –

“Dare uno sbocco artistico alle pulsioni culturali che animano il territorio del Municipio XV, dando voce a tutte quelle realtà giovanili indipendenti che sono nate e si sviluppano nelle periferie” – lo dichiara Alessio Conti, delegato alle Politiche Giovanili del Municipio XV che insieme alla Procult, associazione che da anni organizza il MArteLive hanno creato Corviale Urban LAB – “e trasformare Corviale in simbolo del riscatto culturale di tutte le periferie, in una Piazza delle Arti, dove pittura, teatro, fotografia, danza, ritmi ed immagini underground si mescolano diventando una cosa sola, tutto questo è Corviale Urban LAB”.

Venerdi 10 e sabato 11 luglio a partire dalle 17.00 Corviale Urban LAB si  svolgerà  al  chiuso  e all’aperto, seguendo le diverse possibilità logistiche delle strutture coinvolte tra le quali la Galleria d’Arte “Mitreo”, la Biblioteca Comunale, la Sala del Consiglio Municipale e  il Centro  Polivalente “Nicoletta Campanella”. La manifestazione è inoltre realizzata con il Contributo dell’Assessorato alle Politiche Giovanili della Provincia di Roma ed è patrocinata dalla Presidenza della Regione Lazio.

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Al Purple Club l’arte si fa digitale

purple_clubScuderieMArteLive – sezione Grafica presenta due nuove esposizione al Purple Club, via Romolo Murri – EUR – vernissage venerdì 3 luglio ore 20:30 con possibilità di aperitivo

Continuano le esposizioni curate dalla sezione Arti Visive delle ScuderieMArtelive nella nuova location del Purple Club che anima tra aperitivi, musica e performance artistiche, l’estate dell’EUR.
Dal 3 Luglio l’open space espositivo del locale ospiterà due giovani artisti dell’arte computerizzata, dando risalto a quelle forme d’arte contemporanee che lo spazio romano ha scelto di presentare al pubblico di volta in volta.
Marco Carà in arte FZERO espone opere che spaziano dalla fotocomposizione all’arte vettoriale di carattere astratto e concettuale, con l’obiettivo di una costante evoluzione. Nato a Cosenza nel 1976, nel 1994 ha iniziato a dipingere intraprendendo una “carriera” come writer, scegliendo i muri legali e migliorandosi sempre di più dal punto di vista stilistico. Nel 1998 grazie ad un amico writer che aveva aperto uno studio grafico a Cosenza (SIMO) si è avvicinato la mondo della grafica e nel 1999 scopre, tramite la rivista “Computer Arts”, il mondo dell’arte digitale. Da allora se n’è completamente innamorato lasciano il writing per dedicarsi completamente alla grafica digitale.
La seconda artista in mostra rappresenta un esempio di come il copia-incolla delle nostre tastiere possa diventare espressione artistica a tutti gli effetti: Carolina Ieraldi presenta la sua mostra CTRL+C  CTRL+V.
Queste opere sono state realizzate completamente al computer. Lo strumento usato dall’artista non è più il pennello ma il mouse, non ci sono colori ad olio, ma pixel e la tavolozza si è trasformata in tastiera. I quadri sono completamente trasparenti perché senza una fonte luminosa o senza un supporto non si possono vedere, proprio come dei file, che una volta spento il computer spariscono. Su ogni quadro è rappresentata una fase della vita: Pubertà, Adolescenza, Vecchiaia, Morte.
“E’ stata rifiutata dai più grandi galleristi d’Europa, Achille Bonito Oliva la odia, Sgarbi la detesta, è l’incubo di ogni critico d’arte, in quanto simbolo dell’indipendenza da qualsiasi dogma. La sua arte rappresenta la libertˆ assoluta dell’uomo di fronte ai meccanismi di mercato, per questo si è tenuta sempre ben al di fuori di qualsiasi Biennale o evento costruito dall’industria. Lo spirito libero del Nuovo Millennio.” Alberto Boni

La danza finalista MArteLive 2009

Sabato 4 e Domenica 5 luglio ultime fasi del concorso multiartistico che per due mesi ha coinvolto e divertito un numeroso e variopinto pubblico in tutta Italia. Ben otto le compagnie giunte a questa ultima fase del concorso pronte ad esibirsi per aggiudicarsi uno dei 150 premi messi in palio per questa nona edizione. Questo il programma della sala danza per le ultime due serate:

Sabato 4 ad esibirsi davanti al pubblico dell’Alpheus saranno Rossana Damiani in “Flora”, performance-tributo a Frida Khalo su coreografie della stessa Rossana Damiani; Al-Varo in “Anche i piedi hanno i loro meriti”, prima produzione della compagnia coreografata da Gea Lucetti e Floriana Taddei: Danza? Forse. Quasi per caso. Quasi un errore, un incidente di percorso. Al limite. La colonna è sonora, i pilastri e le travi sono musica e rumori in cui sono gettati campane, bottiglie piene e vuote, mandolino, cetra, flauto, piccole percussioni, canto, fischio e carillon. Il meccanismo è scoperto. Ripetizioni, rimandi, citazioni. Un ritmo serrato per un cortocircuito in agguato;

Valentina Parlato e Fenia Kotsopoulo in “Parte Prima”, progetto volto ad esplorare l’unica essenza e le molteplici manifestazioni della mutevolezza, sia questa emozionale, fisica, sociale o universale. Un racconto per immagini, una storia di corpi e voci strutturata in tre fasi: l’ esplorazione, il tema e la sintesi mutevole. Una performance che tende a coinvolgere il pubblico in un percorso di creazione estemporanea che, ponendo l’accento sull’instabilità della percezione, evidenzia la verita’ e il fascino dell’impermanenza (coreografia di V. Parlato e F. Kotsopoulo); Elisabetta Consonni in “Maquillage” di E. Consonni stessa, esibizione incentrata sull’attualissimo tema del complicato rapporto tra la nostra immagine e l’autenticità: Dietro al corpo modificato e commercializato esiste una dimensione intima e naturale? Quanta libertà d’espressione attraverso l’immagine effettivamente abbiamo? “Perchè puoi chiamarti autentica quanto più ti avvicini all’idea che hai di te stessa”…(in scena anche Ilaria Sgrò).

Domenica 5, le esibizioni delle ultime quattro compagnie finaliste. Prima performance in programma quella della compagnia campana Pomigliano Danza, dal titolo “Romance in heaven”, opera di Stefania Contocalakis che si interroga sulla complessità delle relazioni inter-personali, dove le speranze e le difficoltà legate al contatto con l’altro da noi, al fidarsi-affidarsi a qualcuno, divengono centrali nelle dinamiche dalla coppia e del gruppo. A seguire, Noemi Valente, laureanda presso il corso di coreografia dell’Accademia Nazionale di danza che, con i danzatori delle compagnia che prende il suo stesso nome, presenterà “Playground”; terza l’esibizione della compagnia Muxarte , “Monka”, coreografia di Giuseppe Muscarello, in cui l’artista si domanda: “Sapremmo godere di una vita senza filtri? Di un agire libero, rabbioso, imprevedibile, vendicativo, dolce e violento insieme? Avremmo paura dell’imprevedibilità dei nostri stessi pensieri?” “Monka” prova a scandagliare il buio di questi abissi senza adottare regole, senza retorica, senza imporre risposte. Sferra pugni e calci e schiaffi perché gli va, con la stessa carica emotiva con la quale diventa improvvisamente un abbraccio, un corpo stretto ad un altro, una sete d’amore, lasciando andare le emozioni nei campi del non-senso. A chiudere infine La nonna danza che si esibirà nel brano “Derrumbe” di German Marina, uno spettacolo basato su una forte relazione tra il rischio, il corpo, l’energia, l’equilibrio, gli oggetti, che racconta storie vere, di gente comune, dove lo spettatore si sente identificato, dove la danza è il solo modo di comunicare, portando il corpo all’estremo massimo delle sue capacità.

MArteLive 2009: il teatro in finale

Giunge al termine anche questa nona edizione di MArteLive, sabato 4 e domenica 5 luglio le esibizioni delle compagnie finaliste che potranno aggiudicarsi grazie a merito e creatività i molti premi in palio
Dopo due mesi di programmazione e selezione in cinque città principali quali Roma, Bologna, Napoli, Torino e Bari eccoci ora giunti al Gran Finale MArteLive Italia, una due giorni artistica durante la quale potremmo assistere alle esibizioni dei finalisti delle singole edizioni italiane per conoscere finalmente i nomi dei vincitori di ognuna delle 16 sezioni in concorso.
Per quanto riguarda l’arte teatrale, nove le compagnie finaliste che concorreranno all’Alpheus nelle ultime fasi del festival, questo il programma:

Sabato 4 luglio:
Compagnia GenoveseBeltramo in “Nonno Rosenstein nega tutto”, spettacolo originale con musiche dal vivo sulla memoria dell’olocausto, tratto dal romanzo omonimo di Marco Bosonetto e adattato per il teatro dallo stesso autore. In scena il confronto tra un nonno reduce di Auschwitz che vorrebbe cancellare i propri ricordi e una nipote che meglio di lui avverte i pericoli dell’oblio. Un incontro fra generazioni e sensibilità diverse, una riflessione sul problema della memoria che usa l’ironia per uscire da ogni retorica celebrativa.

In scena gli attori Savino Genovese e Viren Beltramo e i musicisti del Nonno Rosenstein Kletzmer Quarter, tra cui Bosonetto stesso. Regia di Savino Genovese

Teatro delle QuattroeQuarantotto in “Ad altezza d’uomo”, spettacolo drammatico con soggetto e musiche originali di Lodovico Guenzi. La confusione fuori dai finestrini, il senso di perdizione, la folla che si accalca attorno alla vettura, tutto questo si trasforma in un valzer surreale che coinvolge ed avvolge l’anima di un ragazzo che va incontro alla scoperta della bellezza. Un solo colpo di pistola attraversa l’erba di un immenso campo da calcio, le carreggiate dell’autostrada, gli spazi aperti di un fiume tanto grande da sembrare un mare, fino a colpire il ragazzo a morte. Davanti al corpo senza vita di Gabriele ecco sfilare, come in un funerale di stralunata malinconia, tutti i personaggi che hanno popolato la sua storia: suo padre, suo fratello, sua madre, i conoscenti, i passanti, gli amici veri e quelli del momento e per ultima lei, la lei di tutta una vita. Lui che la saluta abbandonandosi alla fine del proprio viaggio, finalmente felice. Regia e Attori: Fabrizia Boffelli, Natalie Fella e Lodovico Guenzi.

Teatrificio Esse in “R’umorismo”, performance di Armando Sanna, Pasquale Scalzi e Aldo Gentileschi al limite tra il mimo e la danza.
Un nastro da cantiere delimita sul terreno un’officina invisibile. Un rumore di passi giganteschi accompagna l’ingresso dell’operaio 1, tuta bianca da lavoro con maglietta e scarpe rosse. Una benda nera sugli occhi lo rende cieco, il suo è un mondo di suoni. I due performer, Pasquale Scalzi e Aldo Gentileschi, danno origine ad un crescendo di situazioni paradossali e umoristiche, muovendosi in perfetta sincronia con i suoni registrati rimandanti ad azioni inerenti al lavoro quali seghe, fresatrici e martelli…Spazio ed oggetti diventeranno visibili solo attraverso i suoni. Lo spettatore si ritroverà così a “guardare con le orecchie”, mentre con gli occhi della propria immaginazione sceglierà quali forme e colori dare all’invisibile. Reale e surreale dialogheranno tra di loro attraverso la cooperazione di suono e gesto fino ad accavallarsi in un rocambolesco disordine di azioni funamboliche alle quali i due operai non potranno sottrarsi. La vittoria del REALE decreterà la loro fine. Folla di segni. Segni di follia.

Urt teatro in “L’era dei pesci”, spettacolo drammatico ispirato alle riflessioni e alle testimonianze di Hannah Arendt e al testo “Gioventù senza Dio” di Ödön von Horváth, il cui scopo non è indagare le mostruosità più palesi del nazismo, ma il clima che ne permise l’ascesa e la crescita, l’habitat in cui si sviluppò, ricordardando come si debba vigilare sempre, cercando di capire e scegliere ogni volta, anche a costo di sbagliare, perchè il silenzio del dissidente non è la risposta più giusta… Almeno non quando i pesci, metafora visibile e grottesca del vuoto della gioventù che presto diventerà hitleriana, sono tra di noi. Attori: Giovanni Vaccari, Luca Di Prospero, Lorenzo Bartoli, Riccardo Festa. Regia e drammaturgia di Riccardo Festa.

Cassapipe in “Fari nella nebbia”, la storia della ricerca di un amore mai concluso: un uomo e una donna, Fausto e Margherita, camminano alla ricerca l’uno dell’altra, senza mai trovarsi. Apparentemente fragili, i due personaggi riescono però a fissare nel tempo il loro peregrinare senza meta, rendendo il loro amore eterno ed universale. Il cammino dei due amanti diventa “contenitore” di sensazioni altalenanti, precarie e continuamente mobili. Anche la paura presto si tramuta in qualcosa di diverso, anima i passi di Fausto e lo conduce ad una scelta coraggiosa, quella di affrontare un viaggio senza conoscerne la meta con una sola certezza: voler ritovare quel suo amore perduto dieci anni prima, vissuto per pochi attimi o forse solamente sognato. Tutto è così offuscato dalla nebbia, che prende possesso anche dei dialoghi, sfumando in eloquenti silenzi, balbettii, “foschie verbali” che fanno da sfondo all’eterna conversazione tra Fausto e Margherita, che si parlano da lontano senza saperlo… Testo e regia di Vincenzo Manna. In scena: Gabriele Bajo, Silvia Benvenuto, Federico Brugnone, Dune Medros, Daniele Parisi, Sofia Pulvirenti, Giorgio Regali, Barbara Ronchi, Andrea Vellotti.

Domenica 5 luglio:

Pennelli di Vermeer in “La sacra famiglia”, performance di teatro-canzone, in cui si alternernano pezzi cantati e monologhi recitati. Uno show che indaga su quanto più di oscuro accade tra le mura domestiche, dove il “patetico” lascia spazio all’ironia tagliente, dove tematiche forti quali violenza, abuso, orientamento sessuale incerto vengono affrontate con parole di estrema semplicità, in uno spettacolo corale in cui vedremo materializzarsi i cosiddetti “pilastri di famiglia” o meglio ancora, della società: padri, madri, figli ma pure dottori, preti e maestre, tutti risucchiati da un vortice inarrestabile di brutture e goffaggine dove si è allo stesso tempo vittima e carnefice..…una goffaggine che lascia un sorriso terribilmente “amaro”. Attori: Pasquale Sorrentino (voca a chitarra), Stefania Aprea (voce), Marco Sorrentino (grancassa e tamburello), Valentina Bruno (voce), Raffaele Polimeno (arrangiatore ed esecutore al piano elettrico). Testi e musiche di Pasquale Sorrentino.

Compagnia Fatalamanga in “The First”, performance teatrale che unisce musica, teatro, arti circensi e immagine multimediale per proporre una riflessione surreale sui sistemi sociali contemporanei. In scena la televisione come personaggio vivente e onnipresente in un surreale dialogo/conflitto con l’uomo primordiale. Conosciamo i meccanismi che guidano i sistemi sociali? Siamo veramente liberi e padroni delle nostre scelte? Queste alcune delle domande cui lo spettacolo vuole rispondere utilizzando le potenzialità sceniche del teatro come strumento per accrescere la consapevolezza, primo passo verso la libertà. Attori: Giulia Costanza Colucci, Simone Girolamo, Zoran Bale Bulatovic e Michelangiolo Mastrofimini. Testo di Propaganda23. (Si utilizza un brano da ‘Il giudizio di dio’ di Antonin Artaud). Musiche di Zoran Bale Bulatovic.

Lafabbrica in “Hamlet Circus”, rilettura contemporanea dell’opera shakespeariana che parte dalla riflessione sul momento in cui la vita dell’essere umano cambia necessariamente e per sempre. Qui i personaggi principali, visti come tre umanità al limite pronte ad esplodere e a non tornare più indietro, sono presentati in un contesto circense che ne amplifica le emozioni e ne mette a nudo le complicate relazioni portandoci a ricercare il mistero e ad addentrarci nell’animo umano senza avere però la certezza di svelarlo. Regia di Fabiana Iacozzilli. Attori: Elisa Bomgiovanni, Giada Parlanti, Francesco Zecca, Marco Canuto, Matteo Latino, Cecilia Blixt.

Chiara Tomarelli in “Madonne di Beslan”, performance drammatica che cercherà di dar voce alle testimonianze di chi è rimasto a Beslan, in particolare a quelle che la stessa Politkovskaja chiama “le madonne di Beslan”, madri dei bambini morti o dispersi nella tragedia, la cui disperazione Chiara cercherà di far rivivere avvicinandosi a volte in punta di piedi, a volte con la nostra e la loro rabbia, ma soprattutto con le riflessioni che ci porta inevitabilmente a fare la Politkovskaja, che l’artista prenderà in prestito per raccontare da attrice una delle più tragiche vicende del nostro secolo, per non dimenticare. In scena la stessa Chiara Tomarelli. Testo di Chiara Tomarelli tratto e rielaborato da scritti della giornalista russa Anna Politkovskaja.

LeMani ospiti il 4 luglio al MArteLive!

lemaniSabato 4 luglio al MArteLive ospiti anche LeMani, la band nata nel 2004, l’incontro con gli Ar.Ca.Dia è stato il big bang per una nuova avventura, fatta di punti vista complementari, mai univoci, che hanno innescato un clima assolutamente creativo. Le idee hanno cominciato a rimbalzare fra di loro, arricchendo la prospettiva sonora, portandola verso un pop indipendente contemporaneo, che non ha rinunciato ai momenti di forza e all’elettricità, sul palco e in studio. Il nome Le Mani nasce per mettere in evidenza un approccio senza rete, di sensibilità pura e semplice nei confronti delle emozioni.

Una parte del corpo che mette costantemente in contatto con la realtà, che può accarezzare e aggredire, come la musica che viene suonata. In Fondo è il primo disco della band e arriva dopo un percorso non troppo tortuoso, fatto di tantissime date dal vivo, di infinite ore in sala prove, di qualche delusione e di molti entusiasmi. Le canzoni che vengono offerte sono introspettive e squillanti, tenere ed energiche, trasognate e puramente rock.

Dalla piccola elegia di L’unica alla sofferenza nevrotica de L’ultima lettera, passando per un singolo ben pensato come Stai bene come stai, a tutti gli effetti un esempio riuscito di quanto si possa essere trascinanti senza perdere in grinta. È pop, se volete, perché incarna e attualizza il nostro bel canto (Semplice distrazione, Come nelle favole) con un’attitudine più fresca e contemporanea, ed è rock, perché non si nega le sue deviazioni più serrate, all’interno spesso della stessa canzone.

Questa costante dialettica fra suono e rumore, fra melodia e (piccola) distorsione è uno dei punti di forza de Le Mani. Consapevolezza di un panorama adulto, dove una formazione può amare i cantautori da un lato e l’hard evoluto dall’altro, evitando ogni complesso di inferiorità. È su una scia del genere che si arriva ai movimenti sussultanti di Ricordi d’estate, alle pulsazioni elettro-sintetiche e trasognate di Dormi, al ritratto di Elenoire. Movimenti in cui è l’amore a farla da padrone, con le sue disperazioni, i suoi riscatti e i suoi ricatti: una poetica affrontata con le mani, evitando qualsiasi pellicola protettiva.

Tra i riconoscimenti più importanti, va segnalata la vittoria nell’ambito del Premio Videoclip Italiano edizione 2007 per il miglior video categoria emergenti con il brano Stai bene come sta e la partecipazione, nel giugno dello stesso anno,all’Heineken Jammin Festival.

Serate finali per la nona edizione di MArteLive, sezione Letteratura

 

Sabato 4 e domenica 5 luglio ultime serate MArteLive all’Alpheus, ecco i nomi degli autori che parteciperanno alle due giornate di finali nazionali

 

Anche per quest’anno la coinvolgente esperienza in compagnia dell’unico ed originale festival multiartistico nazionale giunge al suo termine, portando con sé grandi soddisfazioni.

Questa nona edizione ha infatti visto una sorprendente partecipazione non solo degli artisti, ospiti e non, conosciuti o meno, ma anche del pubblico che martedì dopo martedì si è riversato nelle sale dell’Alpheus per poter godere di una serata all’insegna della cultura e del divertimento.

Per quanto riguarda l’arte letteraria, diverse e multiformi sono state le sue esibizioni: abbiamo riso, meditato, ci siamo emozionati… ed ora ecco i nomi di coloro che sono stati giudicati non solo i più talentuosi ma soprattutto i più originali e creativi tra gli autori in concorso.

 

Durante la serata del 4 luglio ad esibirsi saranno:
Progetto Bardamù, finalista MArteLive Torino
Valerio Lundini, autodefinitosi di “genere duttile”
Giacomo Nencioni, autore di brevi racconti autobiografici umoristici
Claudio Renzi, poeta

 

Ospite: Angelo Elle, vincitore della sezione letteratura al MArteLive 2007, scrittore, musicista, produttore, cuoco…

www.myspace.com/angeloelle1

www.angeloelle.com

Domenica 5 luglio invece potremmo assistere alle esibizioni di:

Cristian Caricola, finalista MArteLive Bari
Massimiliano Martines, finalista MArteLive Bologna
Lucio Pacifico, finalista MArteLive Napoli
Lorenzo Iervolino, scrittore di racconti attraversati dai temi comuni del ricordo, del sogno, della magia, della ricerca di un equilibrio tra onirismo e realtà
Luca Latini
, che presenta la sua opera di poesia epica
Emanuela Mascherini
, attrice e scrittrice la cui produzione artistica si concentra sull’identità femminile e sul suo rapporto con il maschile e la contemporaneità

Tutto ciò e non solo attende il pubblico dell’Alpheus nella due giorni più artistica e divertente della capitale.

 

Consumismo Visivo di Daniele Grasso all’RGB 46

consumismovisivo_1Il Centro Sperimentale di Fotografia in collaborazione con le ScuderieMArteLive presenta la mostra fotografica di Daniele Grasso, “Consumismo Visivo” in esposizione dal 26 giugno al 2 luglio 2009 all’RGB46, p.zza S. Maria Liberatrice 46 a Roma.

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Paola Galligani ospite a LetteraturaViva

Giovedì 25 giugno la scrittrice e attrice fiorentina presenterà il suo libro “Mostrillo” al pubblico del Tuma’s Book Bar.

Anche giugno ormai volge al termine accompagnato dagli appuntamenti letterari del giovedì al Tuma’s Book Bar.

La prossima serata di questa intensa e ricca stagione sarà dedicata alla presentazione di “Mostrillo”, opera narrativa scritta da Paola Galligani ed incentrata sul rapporto dell’uomo contemporaneo con la bellezza esteriore ed i suoi canoni mass mediatici, con un finale tutto a sorpresa… (editore: Carta e Penna, collana: Il libro dei racconti).

Paola Galligani, attrice e scrittrice, ha cominciato lo studio della recitazione presso il Teatro dell’Oriuolo di Firenze dove ha lavorato per nove anni come attrice apprendendo l’arte del teatro e della scrittura drammaturgica dal maestro Ugo Chiti e dai molti registi dai quali è stata diretta.

Ha pubblicato la sua prima poesia alla giovane età di 16 anni sul giornale dell’Istituto Tecnico per il Turismo dove studiava.

Dopo aver frequentato un corso sull’Arte presso il Centro per le Celebrità di Firenze ha cominciato a scrivere narrativa, vincendo diversi concorsi letterari.

Grazie all’esperienza del teatro ha cominciato a scrivere inoltre testi comici e di cabaret che vengono da lei stessa recitati.

Attualmente sta scrivendo i testi delle canzoni per il suo prossimo CD ma non solo, infatti sta contemporaneamente lavorando a testi teatrali per bambini e romanzi e sceneggiature per la tv e due lungometraggi.

Questa è una breve sinossi di “Mostrillo”:

Gabriele è un uomo sulla trentina considerato molto affascinante che sogna di avere successo come attore, denaro e tante belle donne. Cresciuto da una mamma tenutaria di un bordello che lo invita a non innamorarsi mai, ben presto coltiva la speranza di incontrare la donna ricca e mozzafiato che lo renderà famoso. Comincia così a frequentare fin da adolescente una palestra per irrobustire ed abbellire il proprio fisico ed è lì che per la prima volta incontra una ragazza che lo rifiuta nonostante i suoi ambiti muscoli e la sua bella faccia per qualcosa di più “spirituale”. Questo rifiuto segnerà nel futuro i pensieri di Gabriele che però, imperterrito, continuerà la sua strada verso la ricerca del successo.

Ben presto Gabriele diventa la star indiscussa della “Libellula Bu”, il locale dove lavora tutte le notti e dove suo compito è far divertire le belle rampolle.

Un giorno entrandovi, si imbatte improvvisamente in uno strano marchingengno dalla forma ovale e luminiscente dove uno strano tipo lo invita ad entrare. Gabriele acccetta affasciato dal gioco e si addormenta al suo interno.

Al suo risveglio si ritroverà catapultato in uno strano paese dal filosofico nome di Sapientia, abitato da persone dal suo punto di vista bruttissime ma altrettanto sapienti e sagge.

Qui scoprirà l’amore e la vita e le sue opinioni cambieranno completamente.

Ma c’è un finale a sorpresa…

 

LetteraturaViva

25 giugno 2009
ore 22.00
c/o Tuma’s Book Bar
via dei Sabelli 17
zona San Lorenzo