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L’indie-rock d’autore. Paolo Benvegnù al MArteLive

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SEZIONE MUSICA

Cinque le band in concorso che si alterneranno sul palco dell’ Alpheus per la terza serata di semifinali regionali MArteLive:

– Danys   (Pop-Rock-Trip hop) www.myspace.com/danysweb
Giovane artista romana, all’età di sei anni scopre in modo casuale quale sarà la sua strada da seguire; la musica e il pianoforte, in particolare, saranno presto per lei un binomio inscindibile che la porteranno a specializzarsi in musicologia e ad insegnare pianoforte ai bambini. Attualmente è impegnata nelle registrazioni del suo primo cd d’esordio.
Non si definisce una cantante, né una pianista, ma una che fa suonare le parole mettendo a dura le teorie sul caos..

– Zeugma  (Rock) www.myspace.com/zeugmacb
Tanto “garage” e una frenetica attività live hanno permesso alla band di fare passi da gigante nonostante la giovane età dei 5 componenti: Luciana Patullo (voce, synth), Giuseppe Zingaro (chitarra, voce), Francesco Mastrangelo (chitarra), Fulvio Gramegna (basso), Domenico “chuck” Ciaramella (batteria,voce). Band emergente con un vasto repertorio, gli Zeugma hanno già riscosso un notevole interesse da parte del pubblico, vantando diverse partecipazioni a concorsi di scala nazionale.

– Atome Primitif  (Rock-Trip Hop) www.myspace.com/atomeprimitif
Azzurra Giorgi (voce), Clelia Patrono (chitarra) e Giacomo Ferrera (basso), giovanissimi studenti del St. Louis College Of Music, accomunati dalla passione per le sonorità ricercate e l’elettronica, nel 2007 danno luogo ad un progetto di musica originale: gli Atome Primitif. I tre, in breve tempo, incontrano immediatamente il favore del pubblico di Myspace con decine di visite al giorno. Il debutto live degli Atome Primitif avviene nel marzo 2008 con l’ausilio di due nuovi musicisti Mickey (synth) e Claudio Cicchetti (batteria) che entreranno a far parte stabile della band. Di li in poi i live set si moltiplicano e dopo i piccoli club arrivano i primi grandi palchi.

– Droning Maud   (Indie-Rock) www.myspace.com/droningmaud
Cinque ragazzi della Valle del Salto Maurizio Tavani (voce e chitarra), Vincenzino Tavani (batteria), Massimiliano Leonardi (basso), Andrea Tempesta (chitarra), Marco Franchi (chitarra), danno vita nel gennaio 2006 alla band dei Droning Maud. Si auto producono un cd-demo e vengono proclamati band del mese dalla web’zine Rockambula. Da allora seguono una serie di viaggi e partecipazioni a concorsi musicali che culmineranno nell’aprile del 2008 quando la band si piazza seconda alle finali regionali di Italia Wave. Lo  stesso mese partecipano al concorso Primo Maggio Tutto L’Anno e sono scelti per rappresentare l’Abruzzo nella finale nazionale. Nell’agosto 2008 viene presentato alla stampa il loro primo Ep dal titolo The World of Make Believe.

– Matta Clast   (Indie-Rock) www.myspace.com/mattaclast

Materia umana confusa e continua. Inquieti istanti di rintocchi amari e cari d’invincibile armonia. Così sembra, sì. La caduta di noi. Il suono violento dell’aria gelida. Questi cristalli infranti come vascelli incauti avvolti nel vento e in turbini di foglie strappate dall’alto staccate dal sole. Questa luce e l’eccitazione nel sangue e del ferro in travaglio. L’essere immersi in quest’acqua consumata dal fondo limaccioso e denso dove giocano a scomparire infiniti suoni. Suoni imbevuti di fango e bile di rotture e cadute di brevi emersioni incontro a strascichi di luce di sorprese negate d’essersi persi continuamente di vedere per nuovi vecchi tentativi e scacciare il pensiero d’un totale naufragio. Come sempre. Di una continua stasi di ferro vento e vuoto della stretta di caotiche pose sopite da oppiacei involuti di labili maschere innate del loro caldo scivolare tra silenzi del loro gemere del loro ghigno di rabbia e rancore del loro godere fino allo spasmo del ventre. Dell’impazienza della nevrosi che provocò l’uscita dalla fossa ricolma e sicura. Della nebbia che rotolò giù dal cielo e s’infranse nell’aria e c’inghiottì puramente semplicemente. Di un’ossessione di lievi sapori acidi e inquinati dell’attesa di lapparci del nostro vomito indomiti e leggeri stanchi del colore di questa luce che rimbalza. E ora si avanza con incuria con gli occhi ben aperti per schivare catture e vaghe ombre più lunghe del dovuto proiettate in cieche zone di ordinaria e miserevole stasi. Portarsi via, via da qui. Lontano. Lontano da qui. In questo momento aderente e complice. Dove non c’è stacco di chimiche reazioni. Dove non c’è ammanco di altre direzioni. Veloce alcool veloce cenere di presunte scariche di viscere in fanghiglia e cervello nella melma. Sì. Una piccola parte di tutto l’amaro che si rimescola nello stomaco